Gabriel Garko torna a recitare dopo una lunga pausa e rivela le conseguenze del suo coming out nel mondo della televisione.
Dopo il coming out e una lunga pausa lontana dagli schermi, Gabriel Garko torna il televisione con una nuova fiction, “Se potessi dirti addio”, che andrà in onda dal 29 marzo su Canale 5.
Ma la lunga pausa lontano dalla recitazione è stata una scelta dell’attore o le conseguenze di una discriminazione nei confronti degli omosessuali nel mondo della televisione? A chiarire le cose ci ha pensato lo stesso Garko in una lunga intervista al Corriere della Sera.
Gabriel Garko svela i motivi della lunga pausa dalla recitazione
Al Corriere della Sera l’attore ha rivelato di aver “Accettato questo progetto perché era quello giusto per tornare a recitare. Negli ultimi anni mi sono allontanato non per ritirarmi definitivamente dalle scene, ma perché avevo bisogno di staccare. La notorietà a volte è soffocante, sentivo la necessità di un polmone nuovo, di respirare aria diversa“.
L’attore ha, inoltre, chiarito che il suo allontanamento dalla televisione non è dovuto al coming out. “No, nel modo più assoluto, perché se così fosse ci sarebbe un problema serio. Non mi sono mai accorto di discriminazioni e nessun accenno a battute infelici. Avevo solo bisogno di avere i miei tempi liberi“.
Gabriel Garko: la riflessione dei ruoli nel cinema
Durante l’intervista l’attore ha parlato di alcune affermazioni che stanno circolando negli ultimi anni secondo cui “I ruoli da eterosessuali devono essere fatti da attori etero e quelli da gay devono essere affidati ai gay“.
Secondo l’attore “Gli attori non devono recitare sé stessi, ma entrare nella pelle di un personaggio diverso da loro“.
Ha, inoltre, spiegato che “Nella mia storia personale la parola inquietante è eccessiva. Diciamo che c’è un qualche nesso tra Marcello e Gabriel, soprattutto il voler ricordare il passato“.